Bicchiere: Coppetta da Cocktail
Metodo: Stir & Strain
Decorazione: peel di limone
Ingredienti:
- 60 ml di whiskey
- 15 ml di sciroppo di zucchero in rapporto 1:1
- 15 ml di curaçao
- 2 dash di Boker’s bitters
Preparazione:
A dispetto delle prime ricette originali che vorrebbero questo cocktail preparato nello shaker e servito in un bicchiere pieno di ghiaccio, consigliamo una preparazione che, stando al prof. Jerry Thomas, veniva identificata con il nome di Fancy whiskey cocktail.
Si versano gli ingredienti in un mixing glass e si stirrano con ghiaccio.
Si serve il tutto in una coppetta precedentemente raffreddata, il cui bordo è stato profumato con gli oli essenziali della buccia del limone.
Una nota sugli ingredienti: la ricetta riportata nel manuale di Jerry Thomas prevede, al posto dello sciroppo di zucchero, uno sciroppo fatto con gomma arabica. Per quanto riguarda il bitters invece, non si sa se per errore di Thomas o del suo editore il Boker’s, viene chiamato Bogart’s.
La Storia:
Questo cocktail, che ci riporta con la mente al volgere del 19° secolo, nel corso degli anni ha avuto svariate interpretazioni. Indipendentemente dal bicchiere, dall’uso o meno del ghiaccio e della decorazione, questa ricetta nasce dalla definizione di cocktail, data sul ” Balance & Columbian Repository” del 1806 .
Anche se ci sono tracce di questa ricetta in scritti del 1833 (Transatlantic Sketches di J.E. Alexander) e del 1838, ci vollero ancora 24 anni per arrivare alla prima ricetta scritta in un manuale. Nella sua edizione del 1862, infatti, Thomas la annovera, insieme ad altri dodici, nella sezione “Cocktail”.
A voler essere onesti, il manuale del professore lascia il lettore abbastanza confuso di fronte a ricette che, seppure identiche, sono preparate alcune nel mixing glass ed altre nello shaker. Per fare chiarezza sulla questione, è molto utile dare una lettura a “IMBIBE” di D. Wondrich il quale riduce le differenze tra i cocktail in tre classi: i semplici (plain), i fancy e gli improved.
La pratica e il consenso dei clienti hanno portato i bartender a preferire il mixing glass,infatti questo metodo lascia al drink una trasparente setosità.
La differenza sostanziale sta nell’utilizzo del curaçao e nel servizio con ghiaccio o meno. In definitiva se utilizziamo il liquore all’arancia e serviamo il drink in una coppetta senza ghiaccio, ci riferiamo ad un whiskey cocktail che il professore avrebbe definito “fancy”, ma potremmo anche servirlo “alla vecchia maniera” senza liquore all’arancia e in un bicchiere basso con ghiaccio, proprio come oggi siamo abituati a servire un Old Fashioned.
Uno degli aneddoti, che forse non tutti conoscono, lega questa ricetta alla figura del Decano del Cocktail Harry Johnson e alla sua più famosa raffigurazione, in cui versa il cocktail su una piramide di bicchieri. Era il 1869 e Johnson fu invitato a prendere parte ad una gara nazionale tra barmen, alla quale Thomas purtroppo non partecipò. Quando un giudice gli chiese di preparare alla giuria dodici whiskey cocktail contemporaneamente , Harry dispose la dozzina di bicchieri a piramide, nel modo in cui è passato alla storia.