Bicchiere : Coppetta
Metodo : Shake & Strain
Decorazione : Zest di limone
Ingredienti :
- 22 ml Rum giovane Cubano
- 22 ml Cognac VS
- 22 ml Triple Sec
- 15 ml Succo fresco di limone
Preparazione :
Versare il Cognac, il rum, il triple sec, ed il succo di limone appena spremuto in uno shaker ed aggiungere ghiaccio fino a colmare.
Agitare gli ingredienti nello shaker per 12 secondi.
Versare il cocktail in una coppetta ghiacciata, filtrando con uno strainer ed un passino a maglia fine per trattenere le schegge di ghiaccio ed eventuali pezzetti della polpa del limone.
Esprimere gli olii essenziali di una scorzetta di limone sulla superficie del drink e sul bordo del bicchiere, e decorare.
Note sugli ingredienti :
Il Between the Sheets è visto da tutti come un parente stretto del Sidecar, preparato con Cognac e un rum giovane di stile spagnolo. Nonostante il rum aggiunga un netto accento alcolico, il cocktail non perde di morbidezza ed il Cognac rimane l’aroma prevalente.
Combinando parti uguali di rum, cognac e triple sec con una piccola quantità di succo di limone fresco si ottiene un drink leggermente acido e dal tenore alcolico che si fa sentire.
Il cocktail in sé è aromatico, e pungente, dove i tre ingredienti si richiamano nei sapori creando una texture leggera ed elegante, fondendo le ricche note di quercia e frutta del cognac con le note secche e tropicali del rum leggero.
I due spiriti conferiscono complessità al drink, ma nella scelta delle etichette non è necessario esagerare. Un Cognac V.S. o V.S.O.P. fa un ottimo lavoro in miscelazione, ed un rum di medio corpo con solo qualche anno di botte può completare bene il profilo aromatico del cocktail. Per aggiungere ulteriore pienezza di sapore si può optare di sostituire al classico rum di lavorazione spagnola un rum Jamaicano giovane.
La formula più classica non prevede zucchero e il succo di limone porta nel drink una vivace nota acida. Ma se consideriamo il Between the sheets come un riff sul Sidecar, dobbiamo notare che la sostituzione dell’orange curacao con il triplesec sottrae una parte di rotondità al sapore.
Andando leggermente fuori dalla ricetta più canonica, l’aggiunta di uno spoon di zucchero granulare da sciogliere in 15 ml di succo di limone arrotonda il drink e dà un bilanciamento più morbido.
La Storia :
L’idea comune dietro ai banconi, oppure penna alla mano mentre si scrive di questo cocktail, è che il Between the Sheets sia una semplice evoluzione del Sidecar, fatta da H. MacElhone, manco a dirlo all’Harry’s New York Bar di Parigi mentre preparava un Old Pal ed un Bloody Mary, tra gli anni Venti e gli anni Trenta.

Del resto il Proibizionismo aveva smorzato i festeggiamenti negli Stati Uniti, e l’Europa, specie Parigi e Londra, divenne meta dei migliori barmen provenienti dall’America che contribuirono alla stimolante crescita della miscelazione europea.
In un periodo pieno di energia e di riscoperta per la gioia di vivere dopo la Grande Guerra, l’aria che si resiprava nella capitale francese negli anni Venti era pervasa dalle mode americane che invadevano lo stile di vita nella Ville Lumiére, a Parigi si ascoltava Jazz e si bevevano cocktails.
Dunque non ci è difficile immaginare MacElhone mentre aggiunge un tocco di sapore caraibico al suo Sidecar con del rum, e rende famosa la ricetta del Between the sheets.
In realtà, grazie ad una ricerca del Classic Cocktail Club e ad uno scritto di Franco Zingales, possiamo anticipare la nascita di questo cocktail di qualche anno.
Precisamente al 1921, quando l’allora direttore dell’Hotel Berkeley di Londra, Mr. Polly, noto anche per le buone doti da barman, preparò un classico digestivo della buonanotte mescolando liquore all’arancia, brandy e rum, per gli ospiti di un importante ricevimento nel suo albergo.
Pur essendo una ricetta molto apprezzata,che per ben due volte è stata inserita nella lista I.B.A (1961-1985 e dal 2011), le origini di questo cocktail si perdono nei ricordi di quegli anni, soprattutto perchè buona parte dei manuali si sofferma solo a descrivere come si tratti di un sidecar con un’aggiunta di rum, ma non troviamo ulteriore conferma di una delle due ipotesi.
I dubbi sulle origini del cocktail vengono alimentati anche da una colorita leggenda che vorrebbe questa ricetta come il cocktail preferito di chi era abituato alle suadenti notti parigine tra Moulin Rouge, les Folies Bergeres e visite alla case di Pigalle. Da qui potrebbe nascere l’ammiccante nome “tra le lenzuola”.
La ricetta, fatta eccezione per poche menzioni con gin, è diventata famosa nella sua forma più canonica così come fu riportata anche nel Savoy Cocktail Book.

La formula del Between the Sheets è spesso stata oggetto di variazioni negli Stati Uniti, dove in più occasioni le proporzioni sono state spostate a favore di una più abbondante parte di Cognac, oppure come nel caso della versione di Dale DeGroff in “The Craft of the Cocktail”, che non solo prevede una porzione più abbondante di Cognac, ma ha sostituito il rum con il Benedictine.
Recentemente il cocktail ha trovato una interessante interpretazione in Cocktail Codex di Day, Kaplan e Fauchald, dove la ricetta classica è stata rivista esplorando un nuovo equilibrio nel rapporto tra gli ingredienti, con particolare riferimento a come la disponibilità di una maggiore varietà di prodotti possa caratterizzare il profilo di un cocktail.