Breakfast Martini

Salvatore Calabrese, Library Bar 1996

Bicchiere : Coppetta da Cocktail

Metodo : Shake & Strain

Decorazione : Scorzetta d’Arancia

Ingredienti :

  • 50ml di Gin
  • 15ml di Cointreau
  • 15ml di Succo fresco di Limone
  • 1 spoon colmo di Marmellata di Arance

Preparazione :

Mescolate con un bar spoon la marmellata ed il succo di limone nel fondo dello shaker, aggiungete i restanti ingredienti e continuate a mescolare fino a quando la marmellata non è completamente disciolta.
Aggiungete il ghiaccio a colmare e shakerate per 12-15 secondi.
Fate un fine strain filtrando con strainer e colino a maglia stretta in una coppetta da cocktail ghiacciata.
Esprimete gli oli di uno zest d’arancia sulla superficie e sul bordo del bicchiere.
Decorate con una scorzetta d’arancia e servite.

Note sugli ingredienti :

Delicato, elegante e strutturato nel gusto, un drink solo all’apparenza dolce, ma che all’assaggio si presenta fresco, agrumato e con un buon tenore alcolico, il Breakfast Martini bilancia l’essenza eterea di gin di un White Lady con il sapore citrico, dolce e amaro della marmellata d’arance. Un cocktail da proporre in qualsiasi momento, ma particolarmente indicato per un brunch.

Come spesso è successo con i drink di fine anni ’90, per via del servizio nella coppetta, di Martini ha solo il nome, cosa che senza dubbio ha fatto irrigidire i più severi puristi del cocktail, ma è un dato di fatto che la fama di questo drink così stuzzicante ha stracciato qualsiasi contestazione semantica.

La migliore riuscita di questo drink, dipende dalla qualità della marmellata usata che deve esaltare il profilo agrumato, e agrodolce del drink aggiungendo un punto di “bitter” e dando profondità al sapore. La ricetta originale prevedeva una Wilkin & Sons Orange Marmalade Fine Cut.

La scelta del gin può variare da un classico London Dry, che però darebbe un tono molto secco al cocktail, a una soluzione più morbida con aromi “leggeri” come per esempio un Bombay Sapphire, ma in definitiva i gin migliori per questa ricetta sono quelli con una buona dose di agrumi tra gli ingredienti come per esempio un Tanqueray Ten oppure un Beefeater 24.

Il Cointreau aggiunge corpo e complessità, strutturando il sapore in una evoluzione che va dal secco e citrico verso il dolce, con un vivace e ricco sapore d’arancia amara.

La decorazione della ricetta originale prevede un ricciolo di scorza d’arancia, ma il forte rimando ad una colazione all’inglese ha fatto diventare un piccolo triangolo di pane tostato una decorazione tanto inusuale quanto spesso condivisa.

La Storia :

Il Breakfast Martini, oggi è un cocktail famoso in tutto il mondo alla stregua dei classici di vecchia data. Fu creato da Salvatore Calabrese, forse inconsapevole di mettere una pietra miliare nella storia della cultura dellamiscelazione, nel 1996 mentre era manager al Library Bar presso il Lanesborough Hotel di Londra.

La storia del drink racconta uno scorcio della vita privata di Salvatore Calabrese, che da sempre ha avuto a cuore le sue origini italiane e la tradizione della colazione veloce soltanto con il caffè alla napoletana.
Proprio il racconto di una colazione fatta in casa, è alla base del geniale spunto per la ricetta. Mrs. Sue, cioè la Signora Calabrese, una mattina insistette perchè Salvatore si fosse seduto al tavolo per fare una colazione più rilassata in pieno stile inglese con pane tostato e marmellata. Il sapore citrico, leggermente amaro e corposo della conserva impressionò il palato del Maestro che ne trasse ispirazione per il cocktail che è diventato il suo signature più noto.

Questo è il mio signature drink, un modern classic famoso in tutto il Mondo. Ha corpo e un sapore dolce e amaro dato dalla marmellata.

The Maestro Salvatore Calabrese
foto per cortesia di salvatore-calabrese.co.uk

Ciò che ha reso la bevanda interessante, o per meglio dire, unica all’epoca, è la persistente profondità di sapore che la marmellata lascia sul finale. Dopo averla provato sul pane tostato Calabrese portò la marmellata a lavoro per sperimentare una ricetta. Il gin era una buona scelta per il cocktail, perché le botaniche funzionavano bene con la marmellata e il distillato manteneva il tema della tradizione inglese.

Il successo della drink è venuto anche dal nome che ha attirato l’attenzione.
All’epoca non erano in molti a sperimentare sapori insoliti, di conseguenza suscitò subito l’interesse dei clienti e poiché era decisamente buono e abbastanza fuori dagli schemi, divenne presto estremamente popolare, tanto che la clientela lo chiedeva anche non appena apriva il bar alle 11 del mattino. Ma in realtà era anche molto popolare nel pomeriggio o nel resto della giornata e quindi divenne rapidamente un signature permanente del menu.

Parte della popolarità del cocktail può derivare dal modo in cui incorpora ingredienti che derivano da contesti diversi. Negli anni in cui la Vodka era l’ingrediente preferito dei bartenders e dei clienti, il Breakfast Martini ha segnato un punto nella storia del cocktail e ha riaperto la strada nell’uso del gin come un ingrediente vivace e dinamico per un nuovo tipo di miscelazione, lavando via anni di reputazione come ingrediente vecchio e adatto solo per ricette demodè.

Nel 1997, la casa editrice Sterling pubblicò il primo manuale di Salvatore Calabrese, “Classic Cocktails“, in cui ovviamente (oserei dire) non poteva mancare il Breakfast Martini. Il successo della ricetta è fortemente legato alla pubblicazione del libro, infatti nello stesso anno, per il lancio del manuale sul mercato americano, fu organizzata una serata evento insiema all’amico Dale DeGroff alla Rainbow Room di New York, dove manco a dirlo Il Maestro e King Cocktail servirono agli invitati il Breakfast Martini.
Il successo della ricetta fu assicurato, la serata riuscì alla perfezione, tanto da ricevere un articolo sul New York Times. Tra gli ospiti c’era Gary Regan che in quel periodo aveva un programma radiofonico in onda a New York, e invitò Calabrese a parlare del libro e della ricetta Breakfast Martini.

Nella Londra di fine Millennio questo cocktail si è guadagnato un posto tra le ricette che hanno creato il trend dei nuovi classici della miscelazione come l’Espresso Martini o il Bramble.
Il Breakfast Martini di Salvatore Calabrese rappresenta la migliore espressione di un Classico Moderno, ha tutte le caratteristiche per resistere alla prova del tempo. È un drink gustoso, ha un nome curioso, ha una bella storia da raccontare e soprattutto ha una ricetta replicabile fatta con ingredienti semplici e facili da reperire seppur innovativi.

Negli anni 2000 l’idea di prendere in prestito tecniche ed ingredienti dalla cucina per applicarle al bar è diventata di gran moda, si potrebbe dire che Calabrese ha anticipato i tempi ed ha fatto da apripista per questa metodologia, ma senza andare a cercare elementi in chissà quale remoto angolo del Pianeta (che è il tipico errore di chi esaspera un concetto), la semplicità del Breakfast Martini e degli ingredienti presenti in quasi tutte le cucine e i bar, è fondamentale per il suo fascino.

Dale DeGroff : “the Craft of the Cocktail”, 2002

La ricetta è stata inserita nel 2002 nel manuale di Dale De Groff, a lui si deve la pratica che a dire il vero ha spopolato, di decorare il Breakfast Martini con un triangolino di toast.

Oggi si sa che cocktail del genere erano già presenti negli anni Trenta. Marmalade Cocktail è un drink pubblicato nel 1930 nel celebre Savoy Cocktail Book di Harry Craddock e lo stesso DeGroff ha riportato una ricetta del ’34 del “Burke’s Complete Cocktail and Drink Book” che prevedeva l’utilizzo di marmellata.
Ma quando Calabrese ha portato nel suo bar d’albergo un barattolo di marmellata, non c’era l’attenzione sui manuali vintage che c’è oggi, potremmo dire che “Classic Cocktails” fu tra i primi tributi alle grandi ricette del passato, lo stesso Maestro ha dichiarato che il suo signature più famoso ha preso ispirazione da un White Lady e dal forte sapore della conserva d’arance.

Sebbene Salvatore Calabrese non sia stato il primo ad usare la marmellata in un cocktail, a lui va il merito di aver saputo leggere i tempi ed i gusti della clientela trasformando la sua intuizione in un successo internazionale, quando fino agli anni ’90 nessuno aveva lavorato con le conserve nei drink, e diversamente dalle ricette precedenti, che forse potevano sembrare curiose stranezze per un pubblico non ancora pronto, Il Breakfast Martini è un cocktail dall’anima moderna ed innovativa che incorpora lo stile dell’età del Jazz e che sicuramente avrebbe riscosso il consenso dello stesso Craddock.

Si ringrazia Mrs. Susan Calabrese per il gentile contributo.
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